Teatro Cicero, la storia di un teatro nascosto nel cuore del centro storico della cittadina normanna

La storia di questo teatro inizia nel lontano 1814, quando un gruppo di benestanti cefaludesi richiede all’amministrazione comunale la concessione di un’area per l’edificazione di un teatro.

Il gruppo di benefattori, nel 1816, ottiene un terreno appena fuori le mura ovest della Città e, appena un paio di anni dopo, il teatro viene completato a cura dell’architetto Antonio Caruso, con una struttura a ferro di cavallo, tipica dei teatri italiani dell’epoca.

Targa del Teatro Cicero
Targa del Teatro Cicero

Nel 1847, probabilmente per difficoltà nella gestione, il teatro viene ceduto all’Amministrazione Comunale che, nel 1869, realizza un nuovo ingresso da Via Spinuzza, coinvolgendo le strutture architettoniche del Convento di San Nicola di Bari di cui ancora oggi si può vedere traccia, peraltro inglobata e valorizzata nel tessuto della struttura, poco oltre la fine della scalinata che conduce alla cavea.

L’architetto Emanuele Labiso, incaricato del progetto di ampliamento, sopraeleva l’edificio di m 2,55 realizzando un piccolo loggione, conosciuto in siciliano con il nome di “Lubione”, destinato ad accogliere i fruitori provenienti dalle classi meno abbienti.

Per le decorazioni viene incaricato il pittore Rosario Spagnolo, il quale realizza l’ovale del soffitto, raffigurante l’allegoria delle arti, con le muse della commedia “Talia”, della danza “Tersicore” e della musica “Euterpe”.

Cefalù e il teatro Cicero
Ovale del Teatro Cicero

Nei primi del ‘900, per esigenze sociali, avviene una trasformazione da teatro a cinema, infatti l’avvento della settima arte non da scampo alle piccole strutture di provincia, che devono per forza di cose cambiare ed adattarsi per sopravvivere.

La seconda guerra mondiale lo vede quartier generale delle truppe tedesche, luogo dove risiedono la maggior parte delle funzioni di comando.
Nell’immediato dopoguerra inizia la sua ristrutturazione per le nuove esigenze della cinematografia moderna.

I necessari lavori di consolidamento della struttura iniziano nel 1975, allorché il teatro viene chiuso per il lungo restauro.

Nel 1982 si decise di intitolarlo al Maestro violinista cefaludese Salvatore Cicero, prematuramente scomparso, quale omaggio al suo valore artistico, primo violino di alcune delle più importanti orchestre sinfoniche degli anni sessanta, nonché eccellente compositore.

A distanza di sei anni, con il regista Giuseppe Tornatore, il teatro diviene set cinematografico e gira il mondo con il film “Nuovo Cinema Paradiso”, premiato con la famosa statuetta.

Da quella data si arriva alla consegna del teatro così come oggi possiamo vederlo, nuovo, al passo con i tempi, moderno, ma che nelle pieghe dei tendaggi porta sempre la voce, l’attesa, il sorriso e le lacrime di quanti hanno vissuto le pagine più importanti della loro vita, seduti ad applaudire sulle poltroncine di legno della cavea e delle loggette di quello che fu, e nuovamente sarà, il teatro della gente di Cefalù.

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