Cuddrireddra di Delia, la specialità della Demetria.
![Cuddrireddra di Delia Cuddrireddra di Delia](https://www.altramentesicily.it/wp-content/uploads/2020/05/Cuddirieddri-di-Delia-300x225.jpg)
Il nome è quasi impronunciabile per chi non è siciliano. La lingua si arrotola nello sforzo di pronunciare le troppe erre e le troppe di, ma a Delia questa parola dal suono duro indica un dolce buonissimo: un biscotto a forma di coroncina il cui nome risale al greco kollura (cioè focaccia, pane biscottato di forma solitamente anulare). Nei vocabolari dialettali cuddrireddra sta per focacciuola, schiacciatina modellata a foggia di baco ravvolto, o piccola rotellina di pasta a forma di anello o corona. In Sicilia, e un po’ in tutto il sud Italia, si producono molti tipi di ciambelline fritte, ma solo a Delia si realizzano in questa forma complicata.
![Lavorazione delle Cuddrireddra di Delia Lavorazione delle Cuddrireddra di Delia](https://www.altramentesicily.it/wp-content/uploads/2020/05/Lavorazione-delle-cuddirieddri-300x225.jpg)
Si narra che la forma a “corona” sia nata quale omaggio alle castellane che vivevano a Delia durante la guerra dei Vespri Siciliani (1282-1302) nella fortezza medioevale che sovrasta la cittadina. Sono passati sette secoli ma le cuddrireddre si producono ancora.
![Cuddrireddra di Delia Cuddrireddra di Delia](https://www.altramentesicily.it/wp-content/uploads/2020/05/Confezione-di-Cuddirieddri-di-Delia-300x200.jpg)
La spirale di pasta viene appoggiata su un attrezzo chiamato “pettine” costituito da due asticelle di legno unite da una serie di striscioline di canna di bambù levigata. I pettini sono conservati con grande cura perché nessuno è più in grado di costruirli. Alcuni sono vecchissimi, posso avere anche più di 150 anni. Un oggetto bizzarro la cui funzione originaria era diversa: si trattava infatti di un pezzo del banco di tessitura. Sul “pettine” si appoggia la spirale di pasta che acquista la peculiare “rigatura”. Si uniscono a questo punto le due estremità, formando una caratteristica coroncina intrecciata. L’ultimo passaggio è la frittura in abbondante olio siciliano.